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Il vero falso del sale rosa dell’Himalaya, un altro superfood o una grossa bufala?

Il sale rosa dell’Himalaya, conosciuto anche come “oro bianco”, ha avuto in questi anni un notevole boom di vendite. Il suo successo è dovuto al fatto che il suo consumo apporta proprietà benefiche al nostro organismo, rientrando nella lista di quei cibi super salutari immancabili nella nostra dieta.

In realtà è ancora oggi in corso un lungo dibattito sull’argomento che ha creato una spaccatura tra la comunità scientifica e quella dei salutisti.

Ma cerchiamo di conoscere meglio questo sale, e di scoprirne quali vantaggi o svantaggi può portarne il consumo rispetto a quello classico da cucina.

Il sale rosa non è un sale marino? Vero.
Il sale rosa viene estratto dalle miniere del salt range, nella provincia del Punjab in Pakistan, un sistema di montagne a circa 300 km dall’Himalaya. Khewra è la seconda più grande miniera di sale al mondo e la più antica del continente asiatico, con sette strati salini alti cumulativamente 150 metri di colori che vanno dal trasparente al bianco al rosa al rosso carne.

Il sale rosa è raffinato? Falso.
Il sale rosa non è raffinato e non è trattato con alcun procedimento chimico. Il sale Himalayano è incontaminato: quando viene estratto, risulta puro proprio come quando si era depositato nel suolo migliaia di anni prima. Il nostro intestino lo assorbe meno e il suo gusto tende a valorizzare il sapore dei cibi senza coprirlo.

Il suo colore è dato da un minerale? Vero.
In un campione di sale rosa himalayano, oltre al cloruro di sodio, è possibile ritrovare tracce di numerosi altri elementi denominati impurezze. Sono proprio queste impurezze, in effetti, a dare al sale il suo caratteristico colore rosa, in particolare l’ossido di ferro.

Il sale rosa fornisce tutto l’apporto di ferro necessario? Falso.
Il fabbisogno giornaliero di ferro nell’uomo adulto è di circa 10 mg, mentre per le donne è di circa 18 mg, 27 mg nelle donne gravide e 10 mg nelle donne anziane. Se consumassimo 5 grammi di sale rosa (attenendoci alle raccomandazioni IARC) assumeremmo dai 0.01 ai 0.25 mg di ferro, una quantità troppo scarsa. C’è molto più ferro nel tuorlo d’uovo e nei fagioli.

Il sale rosa contiene metalli pesanti? Vero.
Molti non sanno che, il sale rosa contiene anche numerosi metalli pesanti, come ad esempio il Rame, lo Zinco, il Cadmio, il Piombo ecc. Alcuni di essi, come il Rame o lo Zinco, possono fornire dei benefici per il nostro organismo, anche se presenti in piccole percentuali. Altri invece, come il Cadmio o il Piombo, sono addirittura tossici! La FAO e l’OMS hanno stabilito che il residuo massimo di cadmio deve essere di 0,5 mg per chilogrammo di sale. Nelle miniere di sale sono stati raccolti campioni contenenti anche 9 grammi di cadmio mentre in altri era del tutto assente. Quindi non è possibile stabilire con esattezza il contenuto di metalli pesanti a causa dell’elevata variabilità riscontrata. Tuttavia non bisogna fare dell’inutile allarmismo. L’OMS ha stabilito che l’organismo umano può tollerare l’ingestione settimanale di 500 microgrammi di cadmio e il sale rosa dell’Himalaya ne apporterebbe circa 315, non poco visto che è del tutto assente nel sale comune.

Il sale rosa contiene iodio? Falso.
Nonostante il sale rosa contenga numerose impurità, tra tutte non vi è traccia dello iodio. Quest’oligoelemento è molto importante per assicurare il corretto funzionamento della nostra tiroide, tant’è vero che il sale è trattato artificialmente per integrarlo, diventando il sale iodato che tutti conosciamo. Per combattere la carenza di iodio nella popolazione, l’India, non a caso, ne ha vietato la vendita e il consumo.

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