Il Salmone Selvaggio Rosa dell’Alaska (Oncorhynchus Gorbuscha) è uno degli alimenti ittici più ricercato per i suoi valori nutrizionali, le sue qualità organolettiche e per le sue carni grasse ricche di Omega 3.
Le sue caratteristiche possono variare a seconda di numerosi fattori. Uno di questi è il tipo di alimentazione che ha avuto il salmone durante il suo ciclo vitale.
Il Salmone ha un ciclo di vita molto affascinante, caratterizzato da migrazioni dall’acqua dolce all’acqua salata. Il salmone è una specie ittica anadroma, il suo ciclo vitale ha infatti inizio nelle acque fredde dei fiumi, dove permane per diversi anni, per poi passare al mare con conseguenti cambiamenti morfologici. I maschi a fine deposizione muoiono, mentre le femmine fanno ritorno in oceano.
Come molti pesci del nord, i salmoni presentano carni ricche di lipidi e proteine con bassissimi livelli di carboidrati. Per molte popolazioni i salmoni rappresentano un’importante fonte proteo-lipidica. Le sue carni sono, di fatto, molto apprezzate per gli elevati livelli di omega 3 e per le qualità gastronomiche. Oltre alle suddette qualità sono apprezzati anche per i minerali che contengono, tra cui: potassio, fosforo, magnesio e buoni livelli di vitamine ( b6 , b12, A, D, niacina). Tali caratteristiche lo rendono un “super alimento” ad alto valore biologico, ma la composizione delle carni può variare a seconda della stagionalità, delle temperature, dell’alimentazione e diversità degli esemplari e dal taglio effettuato.
DICHIARAZIONE NUTRIZIONALE –
VALORE MEDIO PER 100g
Vi siete mai chiesti il motivo della tipica colorazione del salmone? Questa caratteristica deriva da un pigmento rosa-rosso chiamato astaxantina. L’astaxantina è un pigmento presente naturalmente in microalghe come Haematococcus pluvialis, nel lievito Phaffia rhodozym e in crostacei di cui si ciba il salmone. I mangimi degli allevamenti vengono arricchiti di questo pigmento proprio per richiamare al consumatore il colore naturale del salmone selvaggio. L’astaxantina ha una struttura simile al beta carotene (pro vitamina A) ed oltre a fornire la tipica colorazione al salmone, questo carotenoide, possiede anche proprietà farmacologiche: migliora la glicemica, diminuisce il colesterolo LDL, è un potente anti-infiammatorio e ha una buona capacità anti-ossidante (superiore forse alla stessa vitamina A).
Il salmone selvaggio ha una percentuale di omega 3 più alta se espressa sul tenore dei grassi totali. L’EFSA (european food safety authority) e la SINU (società italiana di nutrizione umana) raccomandano un’assunzione di almeno 250mg di EPA e DHA al giorno, al fine di mantenere la funzionalità cardiaca sufficiente per la salute cardiovascolare di adulti e bambini (1-2 anni + DHA 100 mg). È sufficiente consumare un quantitativo medio (100g) di salmone per soddisfare il fabbisogno minimo di EPA-DHA. Va ricordato, però, che il salmone non costituisce l’unica fonte di omega 3 e focalizzarsi solo su di esso sarebbe limitativo al fine di condurre una dieta varia e bilanciata.
Sono 2 i prodotti a base di questo pesce:
i salmoni dei nostri prodotti sono pescati in base agli standard di Pesca Sostenibile certificata MSC, e sono in tutto e per tutto privi di qualsiasi additivo alimentare aggiunto.
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