Per analizzare la riciclabilità degli imballaggi in carta le aziende possono richiedere la valutazione dell’Associazione Tecnica Italiana per la Cellulosa e la Carta – Aticelca – un network di tecnici ed esperti del settore cartario, fondato nel 1967.
Il bollino Aticelca® 501 è rilasciato al termine di un processo di valutazione del livello di riciclabilità dei prodotti a base cellulosica (carta e cartone), per ridurre i rifiuti derivanti dagli imballaggi e sostituirli con packaging riciclabili, anche nel settore alimentare.
Lo scopo è di comunicare al consumatore la riciclabilità degli imballaggi in carta su base certa e documentabile, coadiuvando le Aziende verso un cambiamento che abbraccia una metodica di riutilizzo dei materiali virtuosa e “circolare”, in primis per una questione ambientale.
Infatti, secondo uno studio della Commissione del Parlamento Europeo, i rifiuti derivanti dagli imballaggi nel 2017 hanno raggiunto nel vecchio continente la cifra record di 173 kg per abitante.*
Test Aticelca: in cosa consiste
L’Associazione, dal 2011 ha sviluppato un metodo di prova con l’intento di migliorare la definizione tecnica presente nella norma UNI EN 13430, che definiva i requisiti per gli imballaggi recuperabili per riciclo.*
Il metodo di prova ha poi continuato il suo iter di sviluppo con le revisioni del test Aticelca del 2013 e del 2017, diventando due anni più tardi Sistema di Valutazione in conformità alla neonata norma UNI 11743/2019.
Sistema di valutazione Aticelca 501
Il sistema Aticelca 501:2019* esprime una valutazione dei parametri più significativi che interessano il processo di riciclo, in cui si calcolano le componenti che possono impedire o ridurre l’efficienza di riciclabilità di un determinato campione a base cellulosica (carta e imballaggi in carta e cartone), con analisi di laboratorio condotte in conformità con la UNI 11743.
I parametri analizzati devono mostrare il grado di riutilizzo delle singole parti del materiale usato, andando a definire la capacità del prodotto testato per essere nuovamente lavorato in maniera efficace durante i processi di riciclo per produrre nuova carta.
Il sistema Aticelca 501 arriva così a stabilire un resoconto di valutazione dei prodotti a prevalenza cellulosica, su una scala divisa in cinque classi:
- Livello A+;
- Livello A;
- Livello B;
- Livello C;
- Non riciclabile con la carta.
Se il prodotto rientra in una delle classi di riciclabilità (A+, A, B, C), vuol dire che può essere raccolto nella carta e riciclato nelle cartiere e l’azienda è autorizzata a utilizzare il bollino Aticelca 501 anche a fini commerciali.
Tutto questo è oggi necessario per allinearsi ad un progetto globale di economia circolare, in cui l’ambiente e le tematiche riguardanti il riciclo dei materiali sono concepite come prioritarie sia dalle Istituzioni sia da Aziende e Cittadini.
Economia circolare: cosa s’intende
Propugnata dalla Direttiva 94/62* dell’Unione Europea, e in seguito rivista con la 2018/852*, l’economia circolare (circular economy) comprende tutte le attività messe in campo per affrontare le sfide ambientali.
Il cambio di rotta intrapreso con le direttive del 1994 e, poi rafforzato con quella del 2018, prevede che entro il 2030 tutti gli imballaggi sul mercato UE siano riutilizzabili o riciclabili, garantendo così la circular economy del packaging.
Il valore del packaging green
Le difficoltà maggiori, da questo punto di vista, riguardano proprio gli imballaggi del comparto alimentare, dove la ricerca di materiali riciclabili non può prescindere dalla capacità di conservazione degli alimenti.
Su questo fronte uno dei settori più critici è senz’altro quello dei surgelati. Qui, la ricerca della cartotecnica si è concentrata su imballaggi leggeri, tecnologicamente avanzati e in grado di essere utilizzati anche nella catena del freddo.
Lo sviluppo di pellicole ultrasottili e il loro accoppiamento a supporti riciclabili come la carta, ha permesso di produrre packaging sostenibili in grado di ridurre l’impatto ambientale, pur mantenendo inalterati i requisiti necessari per la conservazione dei prodotti surgelati.
Definizione di packaging alimentare
Nella definizione di packaging alimentare rientrano tutti gli imballaggi in grado di contenere gli alimenti, dal confezionamento sino alla corretta conservazione dei prodotti nella propria cucina.
Le principali funzioni del packaging alimentare sono:
- Contenere il prodotto;
- Rispondere alla logistica dello stoccaggio e del trasporto;
- Proteggere gli alimenti dagli agenti esterni;
- Veicolare il marketing del prodotto;
- Consentire la conservazione ottimale degli alimenti;
- Fornire un confezionamento pratico per il consumo domestico.
Economia sostenibile
Sebbene il packaging eco friendly rappresenti oggi anche uno strumento di marketing, le aziende che come FRoSTA scelgono di eliminare sin da oggi gli imballaggi non riciclabili, come prefissato dall’Unione Europea entro il 2030, dimostrano una maggiore consapevolezza ambientale, incontrando la crescente domanda di consumatori sempre più responsabili.
Fonti e riferimenti:
*https://eur-lex.europa.eu/legal-*content/IT/TXT/PDF/?uri=CELEX:32018L0852&from=IT
*https://eur-*lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/?uri=CELEX%3A52020DC0098#footnote28